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ARRIVA IN ITALIA IL PRIMO ETF OBBLIGAZIONARIO CON RIMBORSO DEL CAPITALE A SCADENZA. COSA SAPERE: RIVOLUZIONERA’ IL MERCATO?

Sono giunti finalmente anche in Italia i tanto attesi iBonds di iShares, strumenti che presentano, a differenza dei normali ETF obbligazionari, il rimborso delle quote sottoscritte ad una scadenza predeterminata. Ad oggi non se ne parla ancora molto ma si tratta di un’innovazione senza precedenti, particolarmente rilevante nel contesto nazionale, e che ha già suscitato un notevole interesse tra un vasto pubblico di investitori e risparmiatori.
Questi nuovi ETF offrono una combinazione unica dei vantaggi di due strumenti diversi: da un lato, apportano la diversificazione tipica di un fondo, e dall’altro, propongono una scadenza definita alla stregua di un tradizionale bond. Questa caratteristica è di fondamentale importanza. Uno degli aspetti che ha reso i classici ETF obbligazionari meno allettanti rispetto ai singoli bond, agli occhi di molti investitori, è proprio il fatto di non prevedere alcun rimborso del capitale a una data scadenza, non rendendo cioè certo il tempo di recupero del capitale investito. I singoli bond, infatti, possono essere liquidati soltanto in base alle condizioni di mercato e potrebbero quindi comportare perdite. Gli iBonds di iShares correggono questo difetto in modo decisivo.
Attualmente, sulla Borsa Italiana, è possibile sottoscrivere due di questi innovativi ETF:
iShares iBonds 2026 € Crp EUR Ds UCITS (ISIN  IE000SIZJ2B2);
iShares iBonds 2028 € Crp EUR Ds UCITS (ISIN  IE000264WWY0).
Non è escluso che in futuro ne possano essere introdotti altri con scadenze differenti. In ogni caso, è importante esaminare in dettaglio le caratteristiche di questi prodotti finanziari.
I due nuovi ETF obbligazionari investono in titoli corporate denominati in euro (quindi è assente il rischio cambio), adottano una strategia di replica fisica (detengono cioè fisicamente gli strumenti compresi nell’ETF) e prevedono la distribuzione dei proventi (a cadenza trimestrale). Questi strumenti offrono vantaggi considerevoli: consentono un’elevata diversificazione tipica di un fondo (il paniere è composto da poco meno di 200 diverse obbligazioni con un limite massimo del 3% su ogni singolo emittente) e, al contempo, offrono la sicurezza di un rimborso programmato alla scadenza, simile a un bond tradizionale.
In particolare, secondo quanto riportato nei documenti KIID dei rispettivi prodotti, gli ETF iBonds forniscono esposizione a obbligazioni corporate di tipo investment grade (rating elevato e quindi bassa probabilità di fallimento dell’emittente) a tasso fisso, denominate in euro, con scadenze comprese tra:
1° gennaio 2026 e 15 dicembre 2026, per iShares iBonds 2026 € Crp EUR; con rimborso 1/1/2027
1° gennaio 2028 e 15 dicembre 2028, per iShares iBonds 2028 € Crp EUR; con rimborso 1/1/2029
Questi fondi hanno una durata definita, il che significa che i partecipanti riceveranno il rimborso delle quote alla scadenza prefissata, quando tutte le obbligazioni detenute nel fondo saranno giunte a maturazione. Nel caso in cui qualche titolo, come è normale che sia, scada prima della scadenza dell’ETF, lo strumento reimpiegherà le somme in titoli di Stato a breve scadenza, fino a scadenza dell’intero ETF.
Entrambi gli ETF rappresentano una diversificazione ampia, sono a replica fisica e adottano una strategia di distribuzione delle cedole. La commissione (ovvero il TER) per entrambi i fondi è pari allo 0,12%, il che è notevolmente competitivo. I loro rendimenti presentano leggere differenze. Alla data di stesura di questo articolo:
iShares iBonds 2026 € Crp EUR offre un tasso di cedola media ponderata del 1,64% e prevede un rendimento lordo alla scadenza del 4,10%;
iShares iBonds 2028 € Crp EUR presenta una cedola media ponderata dell’1,74% e prospetta un rendimento lordo alla scadenza del 4,12%.
Tuttavia, dato che questi strumenti sono stati lanciati di recente, le dimensioni degli ETF sono ad oggi ancora contenute. Questo ha un impatto sulla loro liquidità e potrebbe comportare difficoltà negli scambi, con uno spread leggermente superiore alla norma.
Come precedentemente menzionato, l’interesse per questi ETF è già elevato tra gli investitori e risparmiatori italiani. Senza dubbio, si tratta di prodotti finanziari di grande valore, rappresentando un’innovazione eccezionale nel panorama europeo e nazionale.